Alberobello

Alberobello

Lo storico Pietro Gioia ha congetturato che il nome Alberobello derivasse da Silva alboris belli, con il significato di “bosco dell’albero della guerra” e tale derivazione, priva di riscontro documentale, è stata a lungo fatta propria dagli storici successivi. Studi posteriori sottolineano tuttavia che il primo toponimo con il quale la località era conosciuta fu Silva Alborelli: così risulta dal più antico documento a conoscenza degli studiosi, e cioè il diploma d’investitura del 15 maggio 1481 con il quale il re Ferrante d’Aragona assegnò i beni del defunto conte di Conversano Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona al figlio Andrea Matteo, illetterato. In detto documento[9] si legge Silva Alborelli in provincia nostra Terra Bari.

Il nome Alberobello divenne ufficiale il 22 giugno 1797 dal primo Consiglio Comunale. In tale circostanza furono proposti anche i nomi di Ferrandina in onore di re Ferrante d’Aragona e di Ferdinandina in onore a re Ferdinando IV di Borbone.

Tuttavia sino all’Ottocento furono adottate anche le dizioni alternative Arborebello o Albero Bello.

All’interno di Alberobello infatti è presente un intero villaggio con strette stradine bianche , corrono tra queste le costruzioni tipiche : i trulli . Si presentano come abitazioni a secco , senza malta , con delle cupole curiose arricchite da tipici pinnacoli di ogni forma . In origine i trulli di Alberobello vennero costruiti per ovviare il problema del pagamento delle tasse sulle nuove abitazioni fisse ; infatti i trulli venivano considerati come costruzioni senza malta e quindi temporanee che potevano essere smantellate da un momento all’altro e per questo non soggette ai tributi che imponeva il viceré . Successivamente l’architettura autoctona pugliese venne riconosciuta e non solo queste costruzioni divennero delle abitazioni in piena regola ma addirittura vennero proclamate Patrimonio dell’Umanità dall’ Unesco nel 1996. Ad oggi, qui ad alberobello . molti sono stati ritrutturati e presentano all’interno negozi di souvenir della Puglia o piccoli musei da visitare anche gratuitamente . La capitale dei trulli è un luogo fantastico , fiabesco , dove davvero sembra di ritornare indietro nel tempo semplicemente passeggiando per questo villaggio interamente costruito in bianca pietra calcarea . Alberobello ha origini antiche e il suo nome è legato ad un’antica leggenda che narra l’esistenza di un grande albero su queste terre . Le attrazioni da visitare nella capitale dei trulli sono molte , oltre al centro storico , la mia attenzione si è soffermata soprattutto sul trullo sovrano che è il più grande ed imponente , che domina su tutta la città di Alberobello ed è unico nella sua caratteristica architettonica di essere costruito su due piani . Girando per il villaggio tipico della Puglia vi consiglio di fermarvi ad ammirare anche il trullo siamese che originariamente era di due fratelli che scelsero di convivere in queste due costruzioni comunicanti ma che poi litigarono e separarono le loro costruzioni costruendo addirittura due ingressi su due strade opposte di Alberobello .

Alberobello vista col drone

Come si fanno i Trulli