Giornalisti scorretti: Vittorio Zucconi

La bufala con cui Vittorio Zucconi ha attribuito, su Twitter, una foto di un cumulo di rifiuti a Napoli risalente ad alcuni anni fa alla Roma di oggi, registrando così un clamoroso autogol nel tentativo di attaccare la giunta di Virginia Raggi e del Movimento Cinque Stelle, non è la prima della sua carriera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tratto da Wikiepdia

Nel 1989 Zucconi descrive particolareggiatamente una visita negli Stati Uniti di Boris Eltsin, incluso un ricevimento a cui il presidente russo si sarebbe ubriacato – ricevimento a cui Eltsin, tuttavia, non aveva mai partecipato. L’articolo venne ripreso anche dalla Pravda di Mosca, che dovette scusarsi pubblicamente il giorno dopo, e suggerì che anche La Repubblica si scusasse per aver condotto in errore la gazzetta ufficiale sovietica. Zucconi, che si era fidato di una fonte anonima, subì perciò gli sberleffi del New York Times[4] e del Chicago Tribune, che titolò “Journalist Errs His Way To Notoriety“.[5]

 

http://iononloso.com/

 

 

Ordinamento della professione di giornalista

Legge n. 69/1963

TITOLO III. Della disciplina degli iscritti

  1. Procedimento disciplinare.
    Gli iscritti nell’albo, negli elenchi o nel registro, che si rendano colpevoli di fatti non conformi al decoro e alla dignità professionali, o di fatti che compromettano la propria reputazione o la dignità dell’ordine, sono sottoposti a procedimento disciplinare.
    Il procedimento disciplinare è iniziato d’ufficio dal Consiglio regionale o interregionale, o anche su richiesta del procuratore generale competente ai sensi dell’art. 44.

  2. Competenza.
    La competenza per il giudizio disciplinare appartiene al Consiglio dell’Ordine presso il quale è iscritto l’incolpato.
    Se l’incolpato è membro di tale Consiglio il procedimento disciplinare è rimesso al Consiglio dell’Ordine designato dal Consiglio nazionale.